Altro che “fidatevi della scienza”. Un nuovo rapporto del Senato USA, pubblicato dal senatore Ron Johnson, smaschera l’ennesima reticenza delle agenzie sanitarie americane: FDA e CDC sapevano fin da febbraio 2021 del rischio di miocardite legato ai vaccini mRNA ma hanno atteso quattro mesi prima di parlarne, e anche allora l’allerta è stata ben mascherata tra le pieghe del sito web, anziché comunicata formalmente ai medici tramite la rete HAN.
Invece di un allarme trasparente, si è scelta la strada del silenzio, delle “considerazioni cliniche”, e delle revisioni pesanti nei documenti pubblici. Secondo oltre 2.400 pagine ottenute con mandato, le autorità sapevano e hanno deliberatamente minimizzato, ignorando i segnali dei sistemi di farmacovigilanza e le segnalazioni provenienti da Israele.
A conferma, la FDA ha appena ordinato di aggiornare le etichette di Pfizer e Moderna, specificando finalmente che i giovani uomini – soprattutto tra i 16 e i 25 anni – sono la fascia a maggior rischio per miocardite e pericardite. Ma tranquilli: la colpa è sempre di un algoritmo, o della “comunicazione da migliorare”.
Nel frattempo, gli stessi CDC continuano a raccontarci che è tutto sotto controllo, che si tratta di casi rari e lievi, e che comunque il COVID provoca più miocarditi del vaccino. Tutto molto rassicurante… peccato che le etichette siano state aggiornate solo ora, e guarda caso il giorno prima di un’audizione al Senato sui danni avversi nascosti.
Il risultato? Nessuna responsabilità, solo silenzi, omissioni e “aggiornamenti” tardivi. E il consenso informato? Una bella parola da lasciare nei comunicati stampa.